Il servizio pubblico ha bisogno di una maggiore concorrenza e di un maggior impegno dell’economia privata: questa la principale conclusione cui è giunto un nuovo studio condotto da Avenir Suisse. Nonostante le liberalizzazioni avviate in Svizzera, il mercato e la concorrenza sono ancora poco presenti. Le prestazioni erogate e incentivate dallo Stato sotto l’etichetta del ‘servizio pubblico’ sono spesso definite in modo eccessivamente ampio e vanno ben oltre la correzione del fallimento dei meccanismi di mercato. Ad esse si collegano molteplici sovvenzionamenti (incrociati), monopoli residui e altre barriere di accesso al mercato.

Il libro traccia una mappa orientativa per la ridefinizione del servizio pubblico, per il suo finanziamento, per l’intensificazione della concorrenza e per la promozione dell’impegno privato. Lo studio di Avenir Suisse analizza a fondo il servizio pubblico in una prospettiva teorica, storica e internazionale. Esso analizza le relazioni che intercorrono tra l’approvvigionamento di base così com’è definito a livello politico e l’apertura dei mercati delle infrastrutture.

Il libro analizza le distorsioni dei meccanismi della concorrenza sul mercato postale, delle telecomunicazioni, media, energia, trasporti pubblici e degli ospedali. La pubblicazione traccia una mappa orientativa con una serie di misure generiche e specifiche settoriali che in tre fasi dovrebbero assicurare una maggiore concorrenza e un maggior impegno dell’economia privata nei settori svizzeri dell’infrastruttura. Un importante presupposto per una concorrenza più efficace è costituito da una partecipazione più sistematica al finanziamento da parte degli utenti. Attraverso l’abbattimento di sussidi e sovvenzionannenti incrociati è possibile eliminare barriere di accesso al mercato che sono state istituite. Un maggior finanziamento da parte degli utenti non esclude tuttavia che in special modo i cantoni e i comuni possano fungere da committenti di determinate prestazioni. Tuttavia, lo Stato deve limitarsi a svolgere un ruolo sussidiario e fungere da compratore delle prestazioni socialmente auspicabili, ma non offerte dalle aziende private. In tutto questo, il finanziamento del servizio pubblico deve essere semplice e trasparente.

La persistente dominanza della proprietà statale delle imprese infrastrutturali e i conflitti d’interessi (politici) ad essa collegati impediscono un’ulteriore apertura del mercato. In generale, in Svizzera occorre un processo di privatizzazione più sistematico, all’interno del quale rientrano privatizzazioni aziendali e/o la vendita di singoli impianti di produzione a operatori privati.

Per informazioni: www.avenir-suisse.ch

Questo articolo è apparso su "Ticino Management" di aprile 2012