L‘accettazione dell’iniziativa «Contro l’immigrazione di massa» ha portato molta incertezza in Svizzera. Un’applicazione alla lettera dell’articolo costituzionale sancirebbe la fine della libera circolazione delle persone. Di conseguenza, l’intero pacchetto di accordi bilaterali con l’UE dovrebbe essere rinegoziato, con esiti quanto mai incerti.

Avenir Suisse è a favore di una Svizzera aperta e liberale. Già a fine febbraio il think tank ha presentato una soluzione per raggiungere un «obiettivo globale» su dieci anni, controllando così l’immigrazione nel rispetto sia della volontà popolare che della libera circolazione.

Il capo progetto Patrik Schellenbauer illustra ora in dettaglio nel nuovo «avenir standpunkte» come l’obiettivo globale potrebbe essere applicato. Per ridurre l’immigrazione bisogna remare tutti nella stessa direzione: Confederazione e Cantoni dovrebbero eliminare i vantaggi fiscali per le imprese straniere trasferitesi in Svizzera («tax holidays»). Ma anche le imprese e le associazioni economiche dovrebbero impegnarsi a meglio sfruttare la forza lavoro residente facendo meno ricorso alla libera circolazione. Se dopo cinque anni questi obiettivi non dovessero più essere raggiungibili, entrerebbero in vigore automaticamente dei contingenti «rigidi». Fino ad allora la piazza economica elvetica avrebbe la possibilità di dimostrare che non servono rigidi limitazioni né ulteriore burocrazia per l’applicazione dell’iniziativa.