Mentre in primavera si temeva che la crisi del covid-19 avrebbe avuto un impatto devastante sull’economia svizzera, durante l’estate sono state smentite le previsioni più cupe. Certo, con l’arrivo ad ottobre di una seconda ondata, le prospettive sono ora nuovamente riviste al ribasso. Ciononostante, le tracce lasciate dalla pandemia sul mercato del lavoro si sono rivelate meno gravi di quanto si temesse inizialmente. In effetti, malgrado l’aumento del tasso di disoccupazione a livello nazionale di quasi un punto percentuale tra febbraio e maggio, non si è superato il 3,4%. Anche il calo del tasso di occupazione – di un punto nel secondo trimestre – è stato tutto sommato contenuto.
La buona tenuta va sicuramente messa almeno in parte sul conto del lavoro ridotto. Minimizzando l’onere amministrativo, si è potuto garantire il tempestivo pagamento delle indennità. Queste procedure semplificate erano adeguate alla situazione straordinaria, ma non sono state prive di svantaggi: hanno facilitato gli abusi e sono affiorate differenze di trattamento tra le aziende e i settori di attività.
Il Consiglio federale ha deciso a luglio di prolungare la durata massima di percezione dell’indennità per lavoro ridotto da 12 a 18 mesi. Secondo me, questa ulteriore espansione del lavoro ridotto va rivista in chiave più critica. Soluzioni provvisorie non dovrebbero avere carattere permanente. Nonostante i numerosi vantaggi, il lavoro ridotto comporta il rischio di meramente ritardare la disoccupazione – non di evitarla. Gli studi sull’impatto della misura nelle recessioni passate sono inconcludenti: mentre durante la crisi finanziaria del 2008 il lavoro ridotto si è avverato uno strumento efficace, nelle recessioni precedenti lo era stato molto meno.
Il successo del lavoro ridotto dipende quindi dalle particolarità della crisi economica. Se la pandemia si prolungherà, non si potrà a termine evitare un doloroso ma necessario aggiustamento strutturale. Al momento però, il rischio che il lavoro ridotto non faccia che sostenere artificialmente degli impieghi destinati presto o tardi a sparire, è un rischio che il nostro paese si può ancora permettere di correre.
Questo podcast è stato pubblicato il 09.11.2020 nel programma Plusvalore su RSI Rete Due.