La progettazione dell’area della trincea ferroviaria di Massagno con il Campus SUPSI partirà già quest’anno, in attesa delle decisioni politiche. Lo promuoveranno autonomamente le Ferrovie Federali Svizzere, proprietarie dei terreni e primo investitore. Lo ha confermato ieri, a margine del convegno su «AlpTransit e prospettive di sviluppo nei comparti delle stazioni» tenutosi a Lugano, il responsabile del settore centro-sud di FFS Immobili, Giovanni Realini: «Procederemo come abbiamo fatto per la stazione di Bellinzona, con un mandato di studio a diversi progettisti tra cui potrà essere scelto il più valido». Una procedura per portarsi avanti, in attesa dell’esito del referendum contro la convenzione sulla Trincea siglata da Massagno e Lugano e della parallela iniziativa «Parco Genzana». «Non solo – commenta il sindaco Giovanni Bruschetti – ma lo studio delle FFS permetterà ai cittadini di valutare e decidere con cognizione di causa, sulla base di piani concreti». L’investimento globale previsto da FFS Immobili in zona stazione sarà di circa 300 milioni, senza contare quello per l’anello stradale (120 milioni) al quale partecipano anche Città e Cantone: 150 milioni per la trincea, 55 per la sede SUPSI sul piazzale nord, 70 per il Park+Ride e l’immobile residenziale-commerciale sul piazzale sud, 23 per la ristrutturazione della stazione che si concluderà nel 2015. Il convegno, organizzato dall’Associazione per la pianificazione del territorio (ASPAN), ha permesso agli addetti ai lavori di avere una panoramica di tutto ciò che AlpTransit porterà in Ticino: si è parlato delle valenze cantonali con il consigliere di Stato Marco Borradori e, con i rispettivi sindaci, dei progetti a Lugano-Massagno, Muralto e Arbedo-Castione. Uno studio di Avenir Suisse ha ipotizzato ad esempio le ricadute che i minori tempi di percorrenza dal resto della Svizzera e all’interno del Ticino potranno avere sul turismo (soggiorni più corti ma aumento degli arrivi fuori stagione e nel weekend), su Lugano (sempre più centro economico cantonale) ma anche sul Sopraceneri (aumento del prezzo dei terreni per chi vivrà lì ma lavorerà altrove).
Questo articolo è apparso sul "Corriere del Ticino" del 23 marzo 2012.