Il numero di persone in fuga sia dalla guerra, sia dal pericolo di persecuzioni sta crescendo ovunque nel mondo. Anche la Svizzera dovrebbe essere pronta a fronteggiare questi sviluppi. Il quinto «Avenir Suisse International Think Tank Summit», tenutosi nel gennaio di quest’anno, era incentrato sulla configurazione ideale dei processi in ambito di asilo e su cosa i singoli Paesi potrebbero imparare uno dall’altro. Il resoconto della conferenza, curato dalla ricercatrice Céline Neuenschwander e dal diretto re di ricerca Lukas Rühli, mette in luce le sfaccettature della politica migratoria, i suoi punti di forza e le sue debolezze.
Una conclusione si fa strada come un filo rosso lungo i rapporti dei vari Paesi: una buona integrazione dei rifugiati nel mondo del lavoro è l’elemento chiave che sul lungo periodo riduce la spesa sociale e il tasso di criminalità. Un sistema d’asilo funzionante dovrebbe innanzitutto garantire alle persone con diritto di soggiorno un accesso rapido e possibilmente privo di ostacoli al mercato del lavoro, coinvolgendo in maniera mirata l’economia privata.