In materia di politica finanziaria la Svizzera è considerata un allievo modello, ma le spese crescenti fanno aumentare l’onere a carico dello Stato. A livello federale, le richieste di un allentamento del freno all’indebitamento si fanno così sempre più numerose. Ciò è però in netta contraddizione con il desiderio della popolazione svizzera, tradizionalmente prudente in materia di spese: lo dimostra un sondaggio condotto da Avenir Suisse in collaborazione con l’istituto di ricerca Sotomo. Secondo la popolazione andrebbero operati risparmi prima di tutto nell’amministrazione pubblica e nell’agricoltura. A fronte del difficile futuro che si prospetta per i conti pubblici, il freno all’indebitamento dovrebbe essere addirittura esteso.
La Svizzera è considerata in generale un’allieva modello nel campo della politica finanziaria. A fronte dell’evoluzione del preventivo che si sta profilando, rispettare il freno all’indebitamento diventa tuttavia sempre più difficile; alcune voci ne esigono addirittura una relativizzazione. Come mostra un sondaggio di Avenir Suisse condotto in collaborazione con l’istituto di ricerca Sotomo, questo trend non riflette i desideri del popolo svizzero. Quest’ultimo privilegia infatti in larga misura una politica finanziaria parsimoniosa e, in caso di avanzi, un ulteriore abbattimento del debito pubblico. In questo contesto, le uscite devono essere orientate alle entrate; tuttavia il sondaggio evidenzia anche che gli intervistati auspicano che i tagli operati riguardino in modo prioritario l’amministrazione pubblica (- 24%) e l’agricoltura (- 13% rispetto al budget attuale). Sono invece richiesti un impiego particolarmente efficiente del gettito fiscale e l’assegnazione di una priorità alle spese per la sicurezza (+ 5%), la salute (+ 7%) e il settore dell’educazione (+ 5%).
Conflitto tra generazioni sul freno all’indebitamento per le assicurazioni sociali
Su questo sfondo appare sorprendente che l’estensione del freno all’indebitamento alle assicurazioni sociali non trovi ancora un consenso maggioritario: il 49% è infatti contrario, il 39% favorevole. In questo contesto si rileva tuttavia una spaccatura tra generazioni: fra le persone di età inferiore ai 45 anni lo strumento incontra infatti una maggioranza di consensi.
Tre proposte di riforma per la politica delle finanze federali
Alla luce dell’analisi delle finanze federali e ispirati dagli esiti del sondaggio, gli autori dello studio di Avenir Suisse, i senior fellows Fabian Schnell e Marco Salvi, hanno elaborato tre proposte di riforma in grado di raggiungere un consenso a lungo termine per preservare anche in futuro le finanze federali da una spirale dell’indebitamento.
- Estensione della «politica finanziaria discrezionale». Le Camere federali tendono sempre più spesso a vincolare le uscite a livello di legge. Così facendo, esse si privano però della flessibilità necessaria per poter rispettare il freno all’indebitamento. Una rinuncia a fondi infrastrutturali speciali e una maggiore flessibilità in ambito della spesa sociale sono dunque necessarie.
- Un referendum di risanamento per il freno all’indebitamento. Il vero banco di prova per le finanze federali deve ancora arrivare. Non è stata prevista alcuna procedura per l’eventualità in cui il Parlamento non riuscisse per una volta ad accordarsi sul rispetto del freno all’indebitamento. È dunque indicata un’estensione tempestiva di questo meccanismo essenziale. In questo contesto appare sensata una soluzione come quella già messa in pratica nel Canton Vaud: un pacchetto di risanamento sul fronte delle uscite dovrà essere sottoposto al popolo con un referendum. Il popolo deciderà quindi se accettare la proposta o privilegiare invece un aumento delle imposte.
- Una regola fiscale per le assicurazioni sociali. Il punto interrogativo più grande per il preventivo della Confederazione è rappresentato dalle assicurazioni sociali, poiché al momento della loro istituzione non era stato considerato il cambiamento demografico. Anche in questo caso si tratta di assicurare a lungo termine l’equilibrio tra entrate e uscite con l’aiuto di automatismi. Il sondaggio ha evidenziato che questo strumento necessita ancora di una grande opera di persuasione a livello politico.
La politica dovrebbe sfruttare la situazione attualmente ancora favorevole per creare un quadro sostenibile anche in futuro per la politica finanziaria.