Da un sondaggio eseguito dalla Demoscope nell’estate 2010 sappiamo che la grande maggioranza della popolazione del Canton Grigioni, indipendentemente dall’appartenenza politica, respinge i progetti della Repower di costruire in Italia o Germania due enormi Centrali a carbone. Inoltre anche dei collaboratori di Repower non si sentono a loro agio con la pianificazione di queste Centrali. Prima di Natale, perfino Avenir Suisse ha diffidato dall’investire in Centrali termiche all’estero e trova che l’implicazione di società come Repower, che parzialmente si trovano in mano al settore pubblico, sia inammissibile. Il Canton Grigioni possiede il 46% di Repower.

In Germania le Aziende Municipalizzate associate nella SiidWestStrom SWS, che auspicano Repower come Partner nella realizzazione della Centrale a carbone di Brunsbiittel, stanno man mano ritirando la loro conpartecipazione per quello che concerne le Centrali a carbone, visto che sono sia economicamente sia politicamente troppo rischiose. Alcune Aziende Municipalizzate vogliono che il Consorzio SWS esca definitivamente dal progetto Brunsbiittel. La SWS possiede il 40% della società che pianifica Brusbiittel, il 51% appartiene alla Repower. Anche per quello che concerne la Centrale italiana di Saline Ioniche decide Repower, infatti la maggioranza delle azioni (57.5%) della Saline Energie Ioniche SI, che pianifica la Centrale calabrese, sono in suo possesso.

Malgrado ci sia disapprovazione da tutte le parti, è dal 2007 che Repower insiste tenacemente con i suoi piani inerenti le Centrali a carbone. Peggio ancora: da allora sia il fornitore di energia Rhiienergie Tamins e la società elettrica di Davos (circa il 20% di proprietà di Repower) si sono affiliate a TRIANEL Schweiz. La tedesca TRIANEL costruisce (a Liinen) e progetta (a Krefeld) in Germania ancora due Centrali a carbone (fossile). Da poco Repower sta cercando delle nuove aziende regionali da associare al suo «Mix equilibrato», è così da temere che quest’ultime vengano chiamate in causa per quello che concerne i propri progetti nel ramo del carbone. Per esperienza Repower intende con «Mix equilibrato»: tanta corrente da Centrali ad energie fossili. Già nel 2009 la sua capacità produttiva comprendeva in maggioranza corrente derivante da energie fossili. Realizza Repower le pianificate Centrali a carbone, allora l’energia prodotta «Made by Repower» sarà ancor più gravata da CO2, rispetto a quello che già lo è fin d’ora.

So di dar voce a molte e molti Grigionesi e perfino a molte e molti collaboratori di Repower, se per il 2011 mi auguro da parte dei responsabili di Repower, che i piani per le Centrali a carbone in Italia e Germania vengano abbandonati. Non solo gli abitanti di Saline Joniche, Brunsbiittel, Krefeld e Liinen ne sarebbero contenti. I membri della direzione Bobst, Vontobel, Gredig, Jochum, Caduff e Bocchiola e i Signori membri del Consiglio d’amministrazione Rikli, Mengiardi, Baumgartner e Biihler farebbero un grandissimo favore alla maggioranza dei Grigionesi, a molti dei loro collaboratori e a molti Svizzeri preoccupati, se invece di inquinanti Centrali a carbone, investissero in energie pulite e rinnovabili. Particolarmente però sarebbero le future generazioni ad esserne riconoscenti!

 Questo articolo è apparso su «Il Grigione Italiano» del 6. gennaio 2011.