L’autonomia comunale e la democrazia diretta sono fattori fondamentali per il successo del modello svizzero. Essi sono garanti della vicinanza dello Stato al cittadino e assicurano un’erogazione reattiva dei servizi pubblici. Inoltre sono cause importanti della relativa snellezza del nostro apparato statale rispetto a quello dei paesi vicini. Ma è proprio quest’autonomia che viene viepiù affossata. I motivi sono in primo luogo da ricondurre alla progressiva discrepanza tra istituzioni e territorio, alle crescenti esigenze delle regolamentazioni federali, cantonali e – non da ultimo – alle nuove necessità dei cittadini.

Ciò porta ad una lenta ma continua erosione dei compiti comunali e alla delega delle competenze decisionali a comprensori intercomunali, nei quali i cittadini hanno meno opportunità di partecipazione democratica rispetto ai Comuni. In ultima analisi tocca ai Cantoni, tramite un appropriato quadro giuridico, creare un tessuto di Comuni che risponda alle esigenze odierne e future della Comunità.

Il 40 monitoraggio dei Cantoni di Avenir Suisse riporta un’analisi approfondita dello stato attuale dei Comuni svizzeri grazie a delle informazioni attuali raccolte in tutta la Svizzera tramite un sondaggio. Sono valutate e confrontate quattro categorie di strumenti che i Cantoni adottano per venire incontro ai Comuni: il controllo finanziario, la perequazione e le collaborazioni intercomunali e il promovimento delle fusioni.

Il vincitore della classifica generale è il Canton Soletta (vedi tabella). Esso deve questa posizione non a risultati individuali spettacolari ma a una solida performance in tutte e quattro le categorie. In generale, la posizione in classifica è determinata soprattutto dal piazzamento nella promovimento delle fusioni. In quest’ambito il Ticino è tra i Cantoni più dinamici e ambiziosi, ma perde punti a causa di una perequazione finanziaria intercomunale contraddittoria che premia i Comuni più piccoli. Una situazione simile si ritrova nei Grigioni dove però le autorità cantonali perseguono un approccio meno dirigistico.

Il monitoraggio di Avenir Suisse permette di trarre importanti conclusioni per le politiche comunali:

-Una vera autonomia comunale significa libertà decisionale e d’azione dei Comuni in questioni finanziarie, organizzative e politiche e non solo un’indipendenza giuridica dai livelli statali superiori.

-L’autonomia comunale effettiva è oggigiorno molto più limitata di quanto un rapido sguardo ai dati suggerisce. La colpa di questa perdita d’indipendenza è da attribuire in parte ai Comuni stessi. L’equazione «autonomia locale uguale garanzia di sopravvivenza» porta diversi Comuni a scegliere un atteggiamento difensivo nei confronti delle riforme che potrebbero rafforzare l’indipendenza comunale a lungo termine o almeno evitarne un ulteriore indebolimento.

-Occorre evitare i disincentivi a livello istituzionale e individuale che impediscono l’ottimizzazione delle strutture comunali senza l’intervento dei Cantoni. Bisognerebbe fare in modo che le misure delle politiche comunali dei Cantoni non vadano a interferire con l’autonomia locale, ma portino ad una correzione delle distorsioni esistenti.

-Un approccio top-down dei Cantoni è auspicabile e costruttivo dal punto di vista della sovranità popolare solo dove vi è il consenso della popolazione.

Un fatto appare chiaro: l’adempimento efficiente e professionale di compiti più complessi è sempre meno compatibile con la pretesa di continuare a svolgerli attraverso mini-unità istituzionali. Per i Cantoni e i Comuni la sfida sta nel trovare il giusto compromesso tra una mania fusionistica e l’aggrapparsi a una pseudo-autonomia. 40 monitoraggio dei Cantoni: «Gemeindeautonomie zwischen Illusion und Realität: Gemeindestrukturen und Gemeindestrukturpolitik der Kantone», 192 pagine, redatto da Lukas Rùhli in tedesco Download: www.avenir-suisse.ch/15464/kantonsmonitoring- 4-gemeindeautonomie-zwischen-illusion-und-realitat/ Ordinazioni: assistent@avenir-suisse.ch

Questo articolo è apparso su «Ticino Business» del mese di maggio 2012.