Il tema della Riforma dell’imposizione delle imprese 3 (RII 3)  è un argomento complesso – così come lo è la valutazione del suo impatto sull’equilibrio fiscale del Canton Ticino. La RII 3, pur essendo un progetto ambizioso, non permetterà di colmare le perdite fiscali derivanti dall’abbandono degli statuti fiscali speciali per le multinazionali. Le misure compensatorie non basteranno, bisognerà anche ridurre la spesa pubblica – soprattutto in Ticino, cantone che perderà introiti annui pari a 90 milioni di franchi.

La capacità della Svizzera di attrarre capitale mobile sta alla base di un conflitto fiscale decennale con l’Unione Europea. Nel tentativo di risolvere questo conflitto, Confederazione e Cantoni hanno recentemente proposto una riforma totale dell’imposizione delle imprese che prevede l’abbandono degli statuti fiscali privilegiati di cui godono principalmente le società multinazionali domiciliate in Svizzera. Il primo numero in italiano della collana di Avenir Suisse « avenir punti di vista » decifra gli aspetti più importanti della RII 3, collocandola nel contesto generale dell’imposizione del capitale nel nostro paese.

Secondo l’autore Marco Salvi, direttore di ricerche presso Avenir Suisse, gli sforzi di Confederazione e Cantoni vanno nella giusta direzione. La riforma prevede di tassare in modo agevolato i proventi da brevetti e di facilitare ai cantoni l’abbassamento delle aliquote ordinarie dell’imposta sugli utili aziendali.
Nello scenario più probabile considerato da Avenir Suisse, il Canton Ticino rischia però di dovere far fronte a un peggioramento delle sue finanze pubbliche. La ragione va cercata nella struttura degli introiti del Cantone: la parte delle società mobili al gettito totale delle imprese non è infatti tale da giustificare (almeno dal punto di vista dell’erario) un abbassamento drastico dell’aliquota ordinaria. Di conseguenza, l’esodo di una parte importante delle società più mobili è un rischio ben reale per l’economia ticinese.

L’introduzione di una nuova tassa sui guadagni in capitale (capital gains) potrebbe colmare una parte di questi disavanzi, ma questo implicherebbe un forte rincaro dell’imposizione del capitale interno, del resto già elevata a livello internazionale a causa dell’imposta sul patrimonio. Di fronte a queste contingenze, Avenir Suisse ritiene che una diminuzione della spesa pubblica debba essere una parte integrale del pacchetto di misure proposto con la RII 3.