La diffusione del «Long Covid», il termine inglese comunemente usato per definire gli effetti duraturi dell’infezione da Covid-19, non fa l’unanimità. È invece piuttosto chiaro che la pandemia lascerà un lungo strascico nei bilanci pubblici di tutto il mondo. Si può peraltro tracciare un parallelo con gli esseri umani: più erano in salute prima di contrarre l’infezione, migliore sarà la prognosi dei postumi a lungo termine.

Prima della crisi, in Svizzera le finanze pubbliche erano solide. La Confederazione ha pertanto potuto decretare in tempi brevi lo stanziamento di oltre 30 mld. di Fr. per contenere l’impatto della pandemia sul sistema economico. Considerato il volume gigantesco della spesa supplementare, due interrogativi sorgono spontanei: come conciliare questa manovra con le esigenze del freno all’indebitamento? E: sarà necessario un finanziamento straordinario per compensare il deficit pubblico causato nel 2020?

In questa analisi Avenir Suisse mostra che per finanziare i crediti Covid non è necessario allentare il freno all’indebitamento. Le uscite supplementari possono essere compensate senza modificare la Legge federale sulle finanze della Confederazione. Tuttavia, in fase di allestimento del preventivo vanno apportati dei correttivi onde evitare che il freno all’indebitamento abbia effetti troppo restrittivi. La Confederazione dovrebbe rinunciare in particolare anche ad una tassa straordinaria sulle imprese che non sono state colpite dalla crisi. Dovremmo evitare in generale di affievolire la nostra disciplina in materia di politica finanziaria, poiché il suo rigore ha notoriamente posto il Governo nella comoda posizione di reagire in modo rapito e determinato alla crisi.