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Halloween, la notte delle streghe celebrata la scorsa settimana, è un'usanza che affonda le sue radici soprattutto nei paesi anglosassoni. In Svizzera, tuttavia, la vera e propria caccia alle streghe tra la fine del XVI e la metà del XVII secolo fu più violenta che nei paesi anglosassoni. Gli economisti americani hanno trovato una nuova spiegazione razionale per questo fenomeno: La caccia alle streghe, secondo la sua analisi, può essere spiegata dalla competizione tra la Chiesa protestante e quella cattolica.
Halloween, la notte delle streghe, celebrata la settimana passata, è un’usanza radicata soprattutto nei paesi anglosassoni. Eppure, è in Svizzera che la caccia alle streghe vera e propria imperversò in modo più violento tra la fine del XVI e la metà del XVII secolo. Nell’Europa occidentale ebbero luogo 110’000 processi per stregoneria, di cui 10’000 entro i confini attuali del nostro paese. Altissimo anche il numero delle condanne a morte emesse in Svizzera: ben 6’000, due terzi delle quali contro donne. Nella penisola italiana invece, le streghe giustiziate furono in tutto e per tutto cinque. In Spagna una sola.
Differenze geografiche
Come spiegare queste notevoli differenze geografiche? Una recente analisi degli economisti americani Peter Leeson e Jacob Russ, pubblicata nel prestigioso «Economic Journal», offre una nuova spiegazione interamente razionale di questo inquietante momento della nostra storia. Una rigorosa e dettagliata analisi statistica permette ai ricercatori di escludere spiegazioni alternative, accettate fino ad ora da molti storici. Non sarebbe stato quindi il raffreddamento climatico, e la conseguente diminuzione dei raccolti, ad avere innescato una ricerca di capri espiatori, anche se, effettivamente, la credenza popolare riteneva le streghe capaci di controllare il tempo.
C’erano grandi differenze geografiche nella caccia alle streghe. (Wikimedia Commons)
Una nuova spiegazione interamente razionale
Secondo Leeson e Russ, i processi alle streghe in Europa rispecchierebbero invece direttamente la concorrenza tra Chiesa cattolica e Chiese protestanti, e la loro lotta per conquistare quote di mercato in regioni confessionalmente contestate. Facendo leva sulle credenze popolari, gli inquisitori di entrambe le confessioni avrebbero così pubblicizzato la loro capacità di proteggere i cittadini dalle manifestazioni terrene di Satana. In un modo assai simile a quello dei partiti politici odierni (i quali concentrano le loro campagne durante le elezioni per attirare gli elettori indecisi), funzionari cattolici e protestanti del tempo avrebbero focalizzato l’attività processuale laddove imperversava maggiormente il conflitto tra Riforma e Controriforma.
Così si spiega l’intensa caccia alle streghe sul territorio svizzero, diventato a partire del XVI secolo una delle principali zone di conflitto religioso. Solo la pace confessionale e la rivoluzione scientifica, erodendo la credenza popolare nella stregoneria, fecero crollare la domanda popolare per i processi alle streghe. Per molte, era già troppo tardi.