«La prospettiva è ben diversa da qui», ha affermato entusiasta Philipp Hildebrand, presidente della direzione della Banca nazionale svizzera. I sostenitori di Avenir Suisse sono statiinvitati all’Annual Dinner nel Prime Tower, attualmente il più alto edificio in Svizzera, costruito dal donatore Swiss Prime Site a Zurigo-ovest. Il 1° dicembre di quest’anno si celebrerà l’inaugurazione definitiva del ristorante «clouds».
Il 34° piano si trova a 120 metri di altezza, è riservato a sedute e a conferenze e offre una vista panoramica a 360° che toglie il fiato. «Un posto così mette le ali», ha detto in tono scherzoso Andreas Schmid, presidente della fondazione di sostegno – «premesso che non si soffra di vertigini».
Anche in altri ambiti Avenir Suisse si è proposto di offrire una panoramica agli invitati: da un lato circa le attività di Avenir Suisse, i progetti in corso, la comunicazione rafforzata e l’incremento del personale; dall’altro sulle attività dello Stato nella sfera economica. Avenir Suisse sta elaborando uno studio sul servizio pubblico. In occasione dell’Annual Dinner, tre illustri personalità si sono espresse sulle attività dello Stato come attore economico.
Innanzitutto, Philipp Hildebrand ha evidenziato l’indipendenza della Banca nazionale, aprendo il suo intervento con un interrogativo: «L’indipendenza della BNS è così estesa da farne un’istituzione estranea al sistema democratico?». Hildebrand ha specificato che questa indipendenza non è né assoluta, né incondizionata e che la Banca nazionale rende regolarmente conto al parlamento e informa l’opinione pubblica sulle proprie attività. Inoltre ha aggiunto: «Oso dire che la Banca nazionale non è mai stata così trasparente come oggi». E la BNS ha proprio bisogno di indipendenza per svolgere il proprio mandato al meglio. Tuttavia, la sua posizione si trova ad essere minacciata: «È stata una scelta giusta che le banche centrali abbiano collaborato con i governi internazionali. Ora il rischio risiede nel fatto che questa prassi ha fatto sorgere false aspettative nei confronti della politica», ha ammonito Hildebrand, il quale ha affermato che le decisioni dei banchieri nazionali devono essere guidate solo ed esclusivamente dal loro compito principale: la stabilità dei prezzi.
La neo-segretaria di Stato Marie-Gabrielle Ineichen-Fleisch ha presentato al pubblico la Segreteria di Stato dell’economia (Seco) e le sue attività per la piazza economica svizzera: essa garantisce il carattere liberale del mercato del lavoro, promuove gli export tramite l’Osec, offre garanzie contro i rischi dell’esportazione e sviluppa una politica a sostegno delle PMI che sarà presentata in un rapporto del Consiglio federale a settembre. Vista la sua esperienza quale responsabile per gli accordi commerciali, la segretaria di Stato si è soffermata particolarmente sul ciclo di Doha dell’OMC.
Questo rischia dopo dieci anni di discussioni di arenarsi, soprattutto perché i paesi emergenti si presentano con nuove pretese: «Spero che un giorno i negoziati si risveglieranno come la bella addormentata nel bosco, con un bacio». In questo contesto gli accordi di libero scambio e soprattutto i rapporti con l’UE diventano sempre più importanti, come ha ammonito Ineichen-Fleisch: «Non possiamo permetterci di stare a guardare senza far niente».
Il direttore generale della SRG SSR Roger de Weck ha rilevato che la sua è un’impresa organizzata secondo il principio di milizia – un’associazione privata con mandato costituzionale. Quattro sono le ragioni che legittimano questo servizio pubblico. La prima è che la SRG SSR dà un contributo essenziale allo «spazio pubblico svizzero» e alla coesione di un Paese caratterizzato da una profonda eterogeneità. Adempie il compito conferitole dal legislatore di offrire alla Svizzera tedesca, francofona e italiana programmi radio-televisivi equivalenti e di provvedere ad un’offerta minima anche per la Svizzera romancia.
La SRG SSR s’impegna perché i gruppi linguistici minori non vengano sfavoriti per quanto riguarda i programmi radio-televisivi. Questo rappresenta un importante contributo alla stabilità del Paese. Secondo punto, i mass media audiovisivi possono raggiungere una «qualité populaire», la qualità per un ampio pubblico, solo grazie ai finanziamenti pubblici. Secondo de Weck, la televisione privata in Europa è incentrata senza eccezione sul principio dei tabloid: solo i titoli più accattivanti sono promossi quali argomenti di discussione; quello che viene proposto è ciò che «tira».
Il servizio pubblico garantisce che, accanto agli argomenti interessanti, anche quelli rilevanti sono parte del programma, i quali richiedono però una rielaborazione giornalistica più raffinata. In un mondo caratterizzato da uno sviluppo rapido e complesso si tratta di rendere accessibile, ad un pubblico più ampio, temi anche molto complessi – ciò contribuisce alla qualità della democrazia. In terzo luogo, la casa della SRG SSR si intende quale casa culturale che s’impegna per la letteratura, la musica e soprattutto il cinema. «Negli ultimi quattordici anni, la SRG SSR ha investito una cifra pari a circa 250 milioni nel cinema svizzero». Questo investimento assicura il futuro della produzione audio-visiva svizzera, ha tenuto a sottolineare de Weck.
Quarto punto, vista la competizione globale con giganti come Google o Facebook, la SRG SSR dovrà instaurare puntuali rapporti di collaborazione con piccoli e medi gruppi mediatici, per commercializzare congiuntamente ad essi le proprie attività pubblicitarie per esempio su internet e diminuire i costi infrastrutturali. Solo in questo modo la piazza mediatica dal futuro incerto potrà riaffermarsi. In Svizzera esiste un dibattito pubblico sulle strategie per la piazza finanziaria, il mondo accademico e degli imprenditori in un mercato globalizzato. Tuttavia, il dibattito sulla piazza mediatica ha luogo, senza però tenere conto della competizione globale –nonostante la parte di Google nel mercato pubblicitario su internet superi il 60 %.
Occorre un cambiamento di paradigma. «La più importante legittimazione della SRG SSR è però il suo successo», ha evidenziato de Weck. Il barometro delle apprensioni di Credit Suisse, un sondaggio rappresentativo, mostra che la radio e la televisione sono istituzioni che godono della maggiore fiducia da parte degli svizzeri. La morale di pagamento del canone Billag non è mai stata così alta; questo è prova inequivocabile della sua accettazione. «L’opinione pubblica della SRG SSR è di gran lunga migliore di quanto viene riportato», ha chiuso de Weck.