Il 2015 è stato un anno elettorale. Dopo l’annuncio dei risultati, i media hanno parlato di una «svolta a destra» prima in seno al Parlamento, e poi nel Consiglio federale. In realtà sarebbe più giusto parlare di un ritorno alla situazione che ha prevalso durante gli scorsi decenni. Tuttavia ciò rappresenta solo un debole barlume di speranza per la promozione dell’economia di mercato, per la quale Avenir Suisse è stata fondata quindici anni fa. Purtroppo sia l’ordinamento liberale che la qualità della piazza economica sono stati maltrattati, con il paradossale forte sostegno dei partiti politici borghesi.

I cantieri a cui ci siamo dedicati lo scorso anno attraverso studi, articoli, manifestazioni e conferenze rimarranno cantieri anche nel 2016. Il nostro obiettivo è di creare un terreno intellettuale fertile per riforme che si basano su responsabilità individuale, proprietà privata e concorrenza. Tutto questo giungerà a maturità. Il nostro laboratorio di riflessione non conformista e innovativo ha permesso di dare qua e là gli impulsi necessari per stimolare accesi dibattiti che presto o tardi troveranno riscontro a livello legislativo. Una delle tematiche principali del nostro lavoro è stato il rapporto tra la Svizzera e l’unione Europea. «Bilateralismo – What else?»: così abbiamo intitolato la nostra diagnosi fondata su dati empirici. Allo stesso modo abbiamo anche dedicato due studi al sistema politico della Svizzera. Con le nostre proposte ambiziose desideriamo salvaguardare due elementi che fanno parte del DNA della Svizzera: il sistema di milizia e la democrazia diretta.

Nonostante il nostro orientamento sia a lungo termine, non vogliamo sottrarci alle discussioni attuali; al contrario desideriamo arricchirle con la nostra prospettiva specifica. Così una delle nostre pubblicazioni è stata dedicata all’approccio da adottare di fronte al franco forte, un’altra ha trattato il tema della tassazione del capitale e un’altra ancora il lavoro dei seniors sullo sfondo dell’immigrazione e della previdenza per la vecchiaia. E ovviamente non saremmo fedeli al ruolo che ci è stato assegnato se ogni tanto non destassimo qualche sorpresa: con la pubblicazione in inglese «Watch the Swiss», uno sguardo alla Svizzera dall’esterno, o ancora con il calendario «A che punto si trova la Svizzera?», illustrato da 24 grafici. In termini di contenuto abbiamo provocato la discussione con il nostro indice cantonale delle libertà, con il nostro sostegno al diritto elettorale passivo per gli stranieri, e ancora con la prova che la presunta discriminazione salariale delle donne sul mercato del lavoro è in gran parte una chimera.

avenir sélection 2015: 14 temi, 14 autori

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L’opuscolo «avenir sélection» presenta 14 contributi online dei nostri capiprogetto e offre un’idea delle svariate tematiche principali trattate l’anno scorso, tra cui il rapporto con l’Europa, le nostre proposte per l’approccio con il franco forte, per la riforma della previdenza per la vecchiaia e per il servizio pubblico, nuovi spunti di discussione per il dibattito sulle pari opportunità e per il rilancio del sistema di milizia. I contributi presenti sono pubblicati in lingua originale – in francese o in tedesco.