Plusvalore
La settimana scorsa è stata lanciata l’iniziativa popolare federale per l’introduzione di una “microtassa” sui pagamenti senza contanti, iniziativa che si propone di rivoluzionare il nostro sistema fiscale. Concretamente, si tratta di tassare allo 0,05 per mille tutti gli addebiti e gli accrediti, dall’e-banking privato alle transazioni borsistiche. Secondo uno…
La settimana scorsa è stata lanciata l’iniziativa popolare federale per l’introduzione di una “microtassa” sui pagamenti senza contanti, iniziativa che si propone di rivoluzionare il nostro sistema fiscale. Concretamente, si tratta di tassare allo 0,05 per mille tutti gli addebiti e gli accrediti, dall’e-banking privato alle transazioni borsistiche.
Secondo uno degli “inventori” dell’iniziativa, il professore di finanza Marc Chesney, il valore totale delle transazioni ammonterebbe ad almeno 100 bilioni di franchi all’anno, ossia circa 150 volte (!) il Prodotto interno lordo (PIL), e il 90% delle transazioni avrebbe origine nel settore bancario. Usando come metodo di stima la semplice regola del tre, gli inizianti calcolano che la microtassa potrebbe generare 50 miliardi di franchi di gettito all’anno.
L’uovo di Colombo della tassazione quindi? No, purtroppo, e ciò dovrebbe essere già ovvio a tutti gli ascoltatori. I 150 bilioni sono di natura “virtuale” e non hanno nulla a che fare con la creazione di valore vera e propria. Il valore aggiunto dell’intero settore bancario è oggi di 33 miliardi di franchi e va da sé che non potrebbe mai sostenere un onere fiscale di 45 miliardi. Le banche modificherebbero drasticamente il loro comportamento poiché, nonostante l’aliquota microscopica, imposte miliardarie rimangono imposte miliardarie. Esse raggrupperebbero quindi le loro transazioni o le effettuerebbero all’estero, come lo dimostra l’esperienza internazionale con strumenti simili.
Del resto, gli inizianti non negano la possibilità di tali manovre di aggiramento. La loro soluzione è semplice, anzi semplicistica: Aumentare l’aliquota, in modo da mantenere i 50 miliardi d’introito. E viene voglia di chiedere: perché non aumentare l’aliquota su queste miracolose operazioni finanziarie allo 0,7% e finanziare così l’intero PIL svizzero?
Certo, ci vuole coraggio per lanciare la raccolta delle firme per un’iniziativa popolare nel bel mezzo di un’epidemia virale. Ma forse ci vuole ancora più coraggio per proporre una tassa che riunisce in un solo testo tutti gli errori che si possono fare in materia fiscale.
Questo podcast è stato pubblicato il 09.03.2020 nel programma Plusvalore su RSI Rete Due.