Quale economia nazionale piccola e aperta, la Svizzera realizza la maggior parte del suo reddito all’estero. Per garantire la prosperità a lungo termine, nel suo nuovo documento di discussione «Per una Svizzera aperta agli scambi commerciali» Avenir Suisse propone una strategia basata su tre pilastri: continuazione e approfondimento della via bilaterale con l’UE; sviluppo degli accordi commerciali esistenti e conclusione di nuovi accordi di libero scambio con paesi al di fuori dell’UE; così come apertura del mercato interno, soprattutto nel settore dei servizi e in quello agricolo.

In termini economici, la Svizzera è strettamente legata all’estero. Dal 1980 il commercio estero pro capite è triplicato, raggiungendo quasi i 100’000 Fr., e per quanto riguarda gli investimenti esteri diretti il Paese si trova in ottava posizione a livello mondiale. Nel 2015, una percentuale non inferiore al 67% del PIL è stata realizzata grazie al commercio estero. Quest’apertura economica della Svizzera è quindi uno dei fattori più importanti per la sua prosperità. Nella nuova pubblicazione di Avenir Suisse l’autore Patrick Dümmler, Senior Fellow, fornisce una base di discussione razionale e fattuale sulle differenti opzioni strategiche di apertura economica della Svizzera e promuove una strategia mirata a estendere le relazioni economiche svizzere – sia a livello europeo sia a livello globale.

«Bilaterali Più»

Con una quota del 62%, il partner commerciale di gran lunga più importante della Svizzera è rappresentato dai paesi membri dell’Unione Europea. Queste relazioni economiche dovrebbero essere ulteriormente approfondite, e bisognerebbe rafforzare l’approccio bilaterale. Inoltre, un nuovo pacchetto di accordi – i «Bilaterali Più» – dovrebbe permettere di eliminare le incertezze giuridiche esistenti, e garantire l’accesso al mercato unico ad altri settori quali l’energia o i servizi finanziari.

Più libero scambio con i Paesi al di fuori dell’UE

Già oggi la Svizzera dispone di una rete relativamente fitta di accordi di libero scambio (ALS). Gli ALS vigenti con il Sudafrica, la Turchia e il Canada dovrebbero essere estesi. Quali nuovi paesi partner bisognerebbe prendere in considerazione anzitutto Indonesia e India, Brasile e Australia, così come – dopo la decisione Brexit – il Regno Unito. Altrettanto importante è l’approfondimento delle relazioni commerciali con gli USA, il secondo partner commerciale più importante della Svizzera. Nel caso in cui il TTIP non dovesse essere concluso o se la Svizzera non si potesse unire a tale accordo, bisognerebbe aspirare ad un accordo di libero scambio tra la Svizzera e gli Stati Uniti.

Apertura dell’economia nazionale

Alcuni settori economici orientati al mercato interno, quali l’agricoltura o i servizi, sono meno esposti alla concorrenza e in parte addirittura isolati. Lo sviluppo del settore dei servizi dovrebbe essere stimolato da un ampliamento delle possibilità di applicazione della legge sui «lavoratori distaccati»; il cambiamento strutturale dell’agricoltura dovrebbe essere oggetto di accordi di libero scambio con capitoli riguardanti la politica agricola.

I fatti sono chiari. La Svizzera dipende fortemente dal commercio estero. Alla critica contro un’ulteriore apertura economica esterna Avenir Suisse risponde con la richiesta di una discussione più razionale, basata sui fatti, per garantire il benessere della popolazione a lungo termine. Le opzioni della Svizzera nel quadro del «post-bilateralismo» non sono molto realistiche: un isolamento in termini di economia estera danneggerebbe la prosperità in modo duraturo, mentre le opzioni per un’ulteriore apertura oltre i bilaterali avrebbe realmente effetti economici positivi, ma incontrerebbe una forte resistenza politica.

strategia-di-commercio-estero-per-la-svizzera